Il posto fisso: e se fosse davvero “noioso”?

Pubblicato da Susanna il 16/02/2012
A partire dal dibattito di questi giorni, Max analizza lo stato del mercato del lavoro della grafica 3D in Italia, tra richieste di stabilità economica e bisogno di flessibilità.

È la polemica del momento: sulla dichiarazione di Monti, che avrebbe sconsigliato la sicurezza del posto di lavoro fisso ai giovani perché noiosa e privi di stimoli, sono stati spesi fumi di inchiosto e di byte.

Da un lato si difende il diritto alla ricerca di una stabilità economica, che per le generazioni più giovani sembra ormai una chimera. Dall’altro si presenta un dato di fatto: la flessibilità è una caratteristica imprescindibile del mondo del lavoro di oggi, e non ha senso pretendere di tornare a schemi e reti di sicurezza del passato mentre il mercato del lavoro, da noi come in tutto il mondo, ha preso un’altra direzione.

In questo dibattito pieno di retorica e ideologia, Max esprime al suo solito un punto di vista controverso in un articolo che cita dati e fatti, andando un po’ oltre i confini del nostro Paese e riportando i risultati di un rapporto dell’ufficio Statistiche dell’equivalente USA del Ministero del Lavoro.

Al di là delle posizioni di parte e delle ipocrisie, ci sono poche domande davvero importanti per i giovani alla ricerca di un’occupazione nel nostro Paese.

Prima fra tutte: come riuscire ad essere sempre all’altezza di un mercato del lavoro in continua evoluzione?

Nel suo intervento, Max risponde a questa domanda analizzando il mito del “posto fisso” e scoprendo che a questo proposito gli abitanti dell’Isola di Pasqua hanno qualcosa da insegnarci.

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